Paura attraverso una telecamera
In Outlast 2 cadremmo letteralmente al centro di una guerra religiosa tra cattivi soggetti che vogliono ucciderci.
Nell’ultima fatica targata Reed Barrels interpreteremo Blake Langermann un cameramen professionista che parte con la compagna Lynn per indagare sulla morte di Jane, una ragazza in cinta la cui morte ha lasciato un alone di sospetto intorno a lei.
Ad inizio gioco troveremo i due reporter su un elicottero intenti a raggiungere il luogo della morte della ragazza ma qualcosa va storto e l’elicottero si schianta al suolo.
Al nostro risveglio sentiamo Lynn gridare e vedremo qualcuno trascinarla nel buio. A questo punto ci troveremo soli sul luogo dell’incidente. Dopo un po’ di strada troveremo il pilota dell’elicottero crocifisso.
Con gli infrarossi della nostra videocamera riusciamo a scorgere delle case che subito raggiungiamo per cercare aiuto. Ma nessuno sarà pronto ad aiutarci, anzi.
Da qui inizia la nostra avventura nel buio più totale alla ricerca di Lynn.
Ci troveremo tra due fazioni che
Ci daranno la caccia per ragioni opposte, gli eretici e degli appartenenti ad una strana setta cristiana. Gli eretici a primo impatto pare vogliano “salvare” Lynn mentre i secondi vogliano ucciderla.
Andando avanti nella terrorizzante avventura costellata di nemici da seminare, porte da aprire e batterie scarice da cambiare per la telecamera apprenderemo che Lynn è incinta e che il bambino “pare” sia l’anti-Cristo.
In giro per gli scenari troveremo molte lettere e documenti che ci aiuteranno nella compressione della storia generale e ci faranno scoprire personaggi importanti come Papa Knoth chiamato “il nuovo Ezechiele” ossia il capo dei religiosi.
Ma la ricerca di Lynn non sarà l’unica storia narrata nel gioco. Infatti la “quest principale” è spesso intervallata da continui flashback che ci riporteranno alla nostra adolescenza, ad un istituto cattolico e alla morte di una nostra amica, Jessica.
I nostri flashback sono caratterizzati da un mostro da cui dovremmo sempre scappare o nasconderci (come del resto tutti i nemici che troveremo in giro) e l’immagine di Jessica impiccata.
L’obbiettivo di questi salti nel passato è proprio quello di farci scoprire cosa sia successo a Jessica e perché sia morta.
Corri, corri, corri. Si ma dove?
A differenza del primo gioco in cui ci trovavamo in un ospedale psichiatrico, quindi un’ambiente chiuso, questa volta ci troveremo all’aria aperta, in mappe piuttosto larghe e alquanto simili che molto spesso ci faranno sentire persi e senza una strada ben precisa da percorrere. Tutto ciò sommato alle case, più o meno simili, accentuano notevolmente lo stato di smarrimento che ai fini dell’atmosfera horror è positivo ma che all’atto pratico si tramuta in molto tempo perso nel cercare la strada giusta.
Il gameplay “passivo” e l’impossibilità di attaccare i nemici rende tutto il gioco molto suggestivo.
Gli scenari bui rendono indispensabile l’utilizzo della videocamera che però scarica molto velocemente le batterie che quindi dobbiamo usare con parsimonia soprattutto a difficoltà più elevate.
In alcuni punti i nemici sono molti e spietati. Non sarà raro essere uccisi con un sol colpo.
Per oltrepassarli si può correre o cercare di passare inosservati utilizzando lo scenario circostante come piante alte, case, vie da cui dovremmo strisciare o arrampicate che dovremmo fare.
Se si vuol passare silenziosamente senza esser visti tra i nemici il microfono della telecamera ci sarà di estremo aiuto nell’individuare i nemici e quindi evitarli.
La grafica a primo impatto risulta molto bella e curata. Di tanto in tanto, quando si evade dalla monotonia dei villaggi e delle baracche, il gioco ci regala dei bei colpi d’occhio.
Il sonoro è calzante nei momenti giusti. Riesce ad aumentare lo stato di tensione sia negli inseguimenti che nelle fasi più stealth.
Infarto o passeggiata di salute?
Indubbiamente Outlast 2 sia per l’ambientazione, per il gameplay, per la tipologia delle aree e dei nemici è un horror ben fatto.
Se si decide di ovviare lo stato di smarrimento in qualche area, all’estrema cattiveria dei nemici da seminare e l’impossibilità di affrontarli a viso aperto e se volete passare piacevoli serate di spaventi e tensione è il gioco che fa per voi.
Questo capitolo ci renderà liberi di programmare ed organizzare le uccisioni che ci verranno commissionate lungo l’arco narrativo a seconda del nostro stile di gioco. Infatti questa volta ci troveremo molto spesso ad uccidere o semplicemente recuperare o rubare qualcosa situato in una “roccaforte” nemica.