Crash Bandicoot N. Sane Trilogy. Cenni storici.
Recensire Crash Bandicoot N. Sane Trilogy non è un’impresa facile.
Per tutti i videogiocatori più “anziani” Crash Bandicoot è stato uno dei personaggi più amati e rimpianti.
Il primissimo Crash Bandicoot uscì nel lontano 1996 e si presentava come “personaggio immagine” della Sony. E sicuramente riuscì nell’intento.
Il marsupiale arancione assieme al draghetto Spyro hanno segnato l’infanzia di tutti i fruitori della console nipponica contribuendo al boom della scatola grigia.
Dopo il successo del primo capitolo la Naughty Dog sfornò Crash Bandicoot 2: Cortex Strikes Back e Crash Bandicoot 3: Warped a distanza di un anno l’uno dall’altro.
Percorrendo la trilogia si vedevano i passi avanti che la software house californiana faceva.
Il gameplay duro ed impreciso mano a mano si ammorbidiva armonizzando tutto il gioco.
Anche la struttura dei livelli e dell’hub centrale cambiò durante i diversi titoli.
Il primo, molto lineare, permetteva di andare avanti solo dopo aver finito il livello precedente.
Dal secondo invece l’hub centrale di gioco permetteva di scegliere soggettivamente i diversi livelli da svolgere.
Anche l’obbiettivo cambiò dal primo Crash al secondo. Mentre nel primo a fine livello si riceveva una gemma, a partire dal secondo si riceverà un cristallo viola.
Il filo conduttore di tutti i titoli della trilogia, invece, è l’altissima rigiocabilità (e quindi longevità).
Le sfide a tempo, la raccolta di tutte le casse, la scoperta di tutte le strade alternative o semplicemente la voglia di rivivere il livello a noi caro, tutto questo ci faceva riprendere le redini del bandicoot ancora un’altra volta.
3, 2, 1 e… Crash!
Sicuramente, per tutti i vecchi fan di Crash, sarà stato emozionante inserire il disco o cliccare X sul gioco la prima volta.
Magari con la mente ritornando alle estati passate a casa, fissando per ore il vecchio televisore 14”, alle memory card e alla sgradevole sensazione di terrore quando la “Play” ci metteva troppo a caricare il cd.
Bene, quelle sensazioni purtroppo non potranno ritornare, per ovvi motivi, ma le sensazioni e le emozioni che Crash ci da, quelli non sono cambiati.
Volutamente i ragazzi di Activision e Vicarious Visions hanno solo “spolverato” il titolo rendendolo attuale visivamente senza intaccare il gameplay.
Come nei titoli originari, anche queste remastered si portera dietro i “limiti” degli anni passati.
Sarà stata la scelta migliore? Probabilmente sì!
Cambiando il gameplay, magari rendendolo più “moderno” avrebbe nuociuto sicuramente a quell’effetto “nostalgia” che gli sviluppatori hanno voluto imprimere al titolo.
Quindi, soprattutto il primo Crash Bandicoot manterrà la difficoltà alta e ci costringerà ad usare l’ingegno per ovviare ad essa.
Per esempio in un livello in cui dovevo attraversare un ponte con delle assi mancanti ho scoperto che correndo, in precario equilibrio, si poteva omettere i salti e i nemici.
Ma badate bene! Anche “barare” non sarà facile!
20 anni e non sentirli!
Conclusioni
Il titolo è rimasto fondamentalmente lo stesso. Crash salta, fa la trottola, rompe casse, sconfigge i suoi nemici. Nel terzo ed ultimo capitolo ha il doppio salto, la super trottola ed il bazooka.
Tutto è stato lasciato, sia il positivo (tantissimo) sia il negativo (pochissimo).
La difficoltà elevata. Sarebbe stato giusto ridimensionarla per i giorni nostri? No.
Purtroppo troppi titoli hanno abbassato la difficoltà generale verso il basso oppure hanno la possibilità di scalarla. Tutto ciò ci ha reso dispersivi e distratti, magari per la moltitudine di titoli che costantemente escono e per la voglia di provarli tutti.
Inoltre, come detto in precedenza, cambiare qualcosa alle meccaniche o al gameplay avrebbe reso il tutto un reboot e non una remastered.
I fan o i vecchi videogiocatori in generale hanno aspettato per molto tempo il ritorno del marsupiale arancione dopo la gloriosa trilogia.
I capitoli successivi in particolare “Crash of the Titans” e “Crash: Il dominio sui mutanti” non sono riusciti a mantenere alto il nome della saga facendo allontanare molti utenti.
Speriamo che dopo il successo avuto con Crash Bandicoot N. Sane Trilogy, Activision e Vicarious Visions vogliano sfornare un altro titolo, magari nuovo. Cavalcando l’effetto nostalgia, una rimastered di Crash Team Racing però non sarebbe neanche male.