God of War: il ritorno di Kratos sulla console Sony
God of War, in un mondo con sempre più multipiattafomra e meno esclusive, è stato uno dei giochi più attesi del mondo PlayStation. Lo studio interno Santa Monica ha cercato di concludere la saga (sarà vero?) con uno dei capitoli tecnicamente più avanzati, avendo ricevuto il supporto da parte di Sony. Ma è anche quello che si discosta maggiormente dagli altri capitoli, sia stilisticamente che a livello di gameplay, pur mantenendo la “tempra” del protagonista. Consci dell’importanza della saga ci approcciamo alla recensione ponendoci il quesito: questo capitolo sarà una pietra miliare del mondo videoludico o sarà semplicemente una meteora?
Per chi non conoscesse la serie di God of War e Kratos
Kratos era il guerriero più forte di Sparta. Dopo una cruenta guerra tra spartani e barbari, che vede quest’ultimi vincitori, Kratos viene catturato dagli invasori. Il protagonista in punto di morte invoca la sua divinità protettrice: Ares, dio della guerra. Lo spartano chiede alla divinità di salvarlo in cambio della sua anima. La divinità accetta ed in men che non si dica uccide l’orda barbara.
Così facendo Kratos divenne un guerriero al servizio proprio di Ares. Ma la divinità non gli prese solo l’anima. La divinità catturò anche la moglie e la figlia dello spartano che involontariamente egli ucciderà. Tramite la maledizione di un oracolo, le ceneri dei suoi familiari vennero apposte sulla sua pelle, diventando completamente bianco. Con l’idea di vendicarsi di Ares prima (di cui prenderà il posto come Dio della Guerra e la sua immortalità nell’Olimpo) e di sconfiggere tutte le divinità, Kratos si tuffa di battaglia in battaglia. Tra capitoli canonici, prequel e spin-off la serie di God of War conta 10 videogiochi distribuiti tra PS2, PS3, PSP, PS Vita ed addirittura cellulare.
Ogni capitolo della serie è un viaggio spettacolare e stimolante: l’adrenalina sarà sempre spinta al massimo, non avrete un secondo in cui potrete perdere la concentrazione, pena trappole o nemici all’improvviso. Ma le battaglie furibonde, l’arrivo e lo scontro contro colossi e personaggi della mitologia greca, sono tutti momenti di alto livello su qualsiasi console vogliate giocare le avventure di Kratos.
Il Colosso di Rodi, Ercole, Zeus, Poseidone o Ade: tutti scontri estremamente difficili, ma allo stesso tempo così spettacolari da farvi abbandonare il joypad e rimanere solo a tifare per Kratos e guardare la maestria degli sviluppatori nel coniugare azione e uso sapiente di telecamere e dinamismi di scena.
Dopo questa doverosa introduzione, abbandoniamo le vecchie Spade del Caos e focalizziamoci sull’ultima opera di casa SIE Santa Monica Studios e Sony Interactive Entertainment.
Dopo le divinità greche ecco quelle norrene
PREMESSA. Per non spoilerare troppo, come chiesto giustamente dalla software house, voleremo molto alti sulla trama e ci focalizzeremo di più sulle meccaniche e sul comparto grafico.
Kratos, distruttore dell’Olimpo e di tutte le divinità greche, decide di allontanarsi molto dalla sua patria spingendosi a nord. Qui si fa una nuova famiglia conoscendo la guerriera Faye che gli regala un bambino, Atreus. Alla morte della moglie, Kratos e Atreus partono per esaudire le ultime volontà di Faye ossia portare le sue ceneri sul punto più alto della regione. Da qui inizia un’avventura che cambierà i nostri protagonisti facendoci vedere un lato di loro che non conoscevamo, soprattutto per quanto riguarda il potentissimo e sempre arrabbiato Kratos.
Un cambio di passo per la serie
Questo capitolo segna un cambio di rotta abbastanza importante per la serie. La classica telecamera cinematografica lascia il posto ad una telecamera libera. Particolare da non sotto valutare sarà la presenza di Atreus anche durante le battaglie. Andiamo per ordine…
Ecco la prima grande innovazione che si nota subito, ossia la telecamera. Con questo metodo di ripresa il giocatore è libero di vedersi attorno molto facilmente. Ciò è utile per avere una quadro generale della situazione ottimale, per immergersi ulteriormente nel gioco e, perché no, per ammirare i bellissimi paesaggi nordici. Come detto, Atreus sarà sempre e costantemente con noi. La sua presenza non sarà utile solo nei momenti a lui adibiti (passare attraverso cunicoli e raggiungere zone per noi inaccessibili) ma al contrario ci fornirà supporto in battaglia o nei momenti (rari) in cui non sapremo cosa fare o come agire. In poche parole Arteus non sarà un classico NPG in stile Ellie di The Last of Us che nelle battaglie si limita ad indicarci solo i pericoli ma anzi ci aiuterà molto nei combattimenti.
God of War, a differenza dei precedenti, ha una natura free roaming. Questa componente permette di diversificare l’esperienza di gioco in modo appagante. Oltre a seguire le missioni della trama principale, potremo anche svolgere missioni secondarie o semplici fasi esplorative. Inoltre, particolare da non sottovalutare, il gioco non finisce con i titoli di coda. Durante l’end-game, oltre a recuperare le missioni secondarie (tralasciate magari per seguire la trama principale), si sbloccheranno altre modalità pensate per potenziare ancora Kratos ed il suo equipaggiamento. La longevità è ulteriormente aumentata da tutti i collezionabili ed i piccoli enigmi sparsi per tutta la mappa.
Altra novità è la componentistica GDR. Il nostro equipaggiamento e quello di Atreus sono personalizzabili e potenziabili.
Ogni parte, acquistabile nei negozi o che trovati durante il nostro viaggio, disporrà di parametri che influenzeranno le caratteristiche del nostro protagonista. Kratos avrà sei caratteristiche che potrà accrescere grazie all’equipaggiamento, e sono: forza, runico, difesa, vitalità, fortuna e ricarica.
- Forza: ovviamente aumenterà i danni che Kratos infliggerà;
- Runico: aumenta i danni degli attacchi runici ed elementali (di cui parleremo più avanti);
- Difesa: riduce i danni subiti;
- Vitalità: aumenta la vita massima e riduce la gravità delle reazioni agli attacchi dei nemici;
- Fortuna: Aumenta la possibilità di attivare vantaggi e incrementa gli XP (punti esperienza) e l’argento ricevuti;
- Ricarica: riduce il tempo di ricarica tra un attacco runico e l’altro.
Le armi possono essere potenziate con delle rune che incrementano il nostro attacco dandoci anche alcune abilità speciali come la possibilità di congelare il nostro avversario. Parlando di armi dobbiamo dire che Kratos avrà un’ascia da guerra magica mentre Atreus sarà armato di arco ed un piccolo pugnale.
Sfruttare al meglio la rabbia
Benché Kratos non sia più giovane come nei capitoli precedenti riesce ancora a farsi rispettare a suon di violenza. Il controllo del protagonista in battaglia è buono anche se a volte la telecamera causa un po’ di spaesamento facendoci perdere i nemici, soprattutto quando ci attaccano in massa. A difficoltà bassa inizialmente i nemici sono abbastanza abbordabili, capaci di metterci in difficoltà solo quando attaccheranno in numero elevato. La sfida diventa più impegnativa salendo con la difficoltà ed ovviamente andando avanti nella main quest. In battaglia potremmo indirizzare gli attacchi di Atreus aggiungendo un po’ di tattica agli scontri. I nemici sono vari e con caratteristiche singolari. Il design generale degli avversari è curato e le “finisher” sono cruente il punto giusto.
Spingiamo la console al massimo
Il gioco sfrutta perfettamente tutte le potenzialità della macchina. La PS4 Pro, dove ho provato il gioco, viene messa a dura prova dal titolo. Ciò è facilmente distinguibile dal rumore che fa la ventola.
Su PlayStation 4 Pro abbiamo due modalità video che potremmo settare a piacimento. Una configurazione predilige la risoluzione portando il comparto grafico al 4K di risoluzione e vincolando il frame rate a 30 fps. La seconda configurazione invece predilige la velocità abbassando la risoluzione a 1080p ma aumentando gli fps fino a 60. C’è da dire comunque che quest’ultima modalità non assicura i 60 fps stabili. Uscendo dai tecnicismi possiamo dire in maniera convinta che God of War è visivamente spettacolare. Il livello dei dettagli, le texture dei personaggi, la scelta stilistica dei paesaggi e la loro creazione 3D, gli effetti della neve, i giochi di luce, l’acqua dei fiumi, qualsiasi cosa è fatta per far rimanere a bocca aperta.
Discorso simile si può fare per il comparto sonoro. Le musiche e gli effetti sono molto curati e riescono perfettamente a contestualizzare le azioni in-game. Anche il doppiaggio in italiano non è affatto male. A completare l’esperienza di gioco troviamo l’alta quantità di dialoghi tra Kratos e Atreus utili per comprendere meglio la storia, gli avvenimenti passati e piccole nozioni di mitologia norrena. Questi dialoghi non sono mai invasivi e vengono intrapresi nelle fasi di stasi o di attesa. Qualora dovesse iniziare un avvenimento importante, questi dialoghi di contorno si interromperanno per poi riprendere nelle fasi di pausa.
Aggiornamento del 29/04/2018:
A pochi giorni dalla sua uscita, God of War ha già ricevuto ben 7 patch di aggiornamento a distanza di quasi un giorna uno dall’altra. Dopo la prima patch 1.10 da ben 6GB, altri numerosi fix hanno ottimizzato l’avventura di Kratos su Playstation 4, migliorando oltretutto la stabilità del gioco nella versione 4K su PS4 Pro e correggendo alcuni difetti nell’uso del HDR. In una precedente versione della nostra recensione, parlavamo di alcuni “scatti” di troppo nella versione 4K/30fps su PS4 Pro, ma i ragazzi del Santa Monica Studios stanno dando veramente il meglio in questa produzione, migliorandola di volta in volta. E ricordiamolo… senza nessun DLC o espansione nei progetti futuri! Un’avventura creata e ritagliata su misura.
Conclusioni
Rispondere alla domanda iniziale (questo capitolo sarà una pietra miliare del mondo videoludico o sarà semplicemente una meteora?) credo sia superfluo, probabilmente anche porre la domanda è stato inutile.
Per ovvi motivi, God of War si erge allo status di capolavoro. Il comparto grafico, il sonoro, la sceneggiatura, la regia, la caratterizzazione dei protagonisti e dei comprimari, gli ambienti… (e potrei continuare per non so quanto tempo). Si nota la cura e la precisione che i ragazzi di Santa Monica Studio hanno conferito al titolo rendendolo quasi un esempio per gli altri. Altra nota importante è la totale assenza di cutscene e caricamenti. Mi spiego meglio. Il gioco passa dall’azione ai filmanti in maniera totalmente scorrevole. Inoltre passando da una zona all’altra non avremo neanche un caricamento. Ovviamente queste due dinamiche rendono il gioco continuativo e senza pause o tempi morti.
Magari i puristi potranno obiettare di alcune novità come la natura free roaming o la diminuzione dei super boss ma nel complesso il gioco è molto più che appagante. Potremmo dire che questi cambiamenti son serviti per svecchiare un titolo e renderlo contemporaneo. La cosa che mi è piaciuta di più è tutto ciò che sta intorno alla storia principale. Ovviamente la main quest è bella, appassionante ed interessante ma alcuni personaggi secondari, le nozioni di mitologia norrena, il bestiario, tutti questi elementi ci fanno entrare meglio nel gioco.
Riassumendo
Il gioco è un capolavoro sotto ogni punto di vista. Le novità rendono il gioco contemporaneo e fresco lascino comunque il fascino ed il segno distintivo dei classici God of War. Il comparto visivo e sonoro sono eccellenti. Trovare un difetto è molto difficile. Probabilmente qualche esclusiva in più alzerebbe lo standard generale proprio come i vari Halo, Fable, Uncharted e God of War hanno fatto.