Proviamo a sopravvivere nel cruento mondo di Conan Exiles
Prima ancora di uscire in versione definitiva, Conan Exiles ha già racimolato il milione di vendite, magie dell’accesso anticipato. Il gioco, targato Funcom, è un survival game con qualche spazzo GDR (per la crescita del personaggio) e action (per la meccanica dei combattimenti). Il gioco è stato lanciato in early access nel 2017 e fino al lancio della versione definitiva ha visto molti aggiornamenti che l’hanno modificato, migliorato ed implementato.
Non appena avviato il gioco dovremo creare il nostro alter ego scegliendo il sesso, la razza, le caratteristiche fisiche e la divinità. Il gioco ha l’opzione di far vedere le nudità integralmente o di censurarle termite un abbigliamento primordiale. Dopo aver creato il nostro protagonista, aiutati da un editor completo ma non eccessivamente dispersivo, inizierà realmente il gioco lanciandoci senza spiegazione nel mondo cruento, crudele e severo di Conan il barbaro.
Fase 1: Inizia la sopravvivenza!
Conan Exiles ci metterà nei panni di un esiliato crocifisso in un caldo deserto dorato. Noi non sappiamo la ragione del nostro esilio e tanto meno chi ci abbia condannati. Quando un avvoltoio si appollaia sulla croce, magari aiutandoci nel trapassare, Conan, armato di ascia, ci libera dicendoci che forse ci saremmo rivisti in futuro e dandoci del “resuscitato”. Conclusa la cuscene ci ritroveremo nudi, o con un panno che copre le nostre intimità, con un obiettivo molto semplice: sopravvivere!
Il gioco non ha praticamente narrativa se non tranne piccoli diari lasciati di tanto in tanto nella mappa. Sin da subito sbatteremo violentemente contro le meccaniche di gioco. Il titolo vortica intorno alla costante ricerca di materie prime per creare arnesi e mezzi atte a creare altre attrezzature utili alla sopravvivenza. Inizialmente realizzeremo un vestiario rudimentale, un piccone ed un’ascia di pietra.
Fase 2: Creiamo il nostro equipaggiamento!
Il crafting è molto interessante e ben fornito. Oltre ai classici arnesi potremo costruire postazioni utili a realizzare corazze ed altri utensili. Particolare da tenere in considerazione è la totale liberà nella realizzazione del proprio rifugio. In maniera molto semplice potremo posizionare i singoli pezzi che caratterizzeranno la nostra “fortezza”, sviluppandola anche verticalmente su diversi piani. E’ appagante vedere il proprio rifugio che pian piano si allarga diventando più completo. Dopo aver scoperto il ferro potremo realizzare armature ed armi più resistenti e performanti. A fare da contro altare al maestoso crafting ci pensa il menu.
Fase 3: Interpretiamo le istruzioni!
La schermata del crafting non è comprensibile sin dal primo istante. Un utente esperto del genere non perderà molto tempo a divincolarsi perfettamente nelle varie schermate ma un giocatore che si affaccia per la prima volta ai survivar game potrebbe sentirsi disorientato. Per consentirci di “prendere” un attrezzo, un muro o qualsiasi altra cosa dovremo inserire l’oggetto in un menu radiale che però ce lo toglierà dalla schermata principale del nostro equipaggiamento. Il lato positivo del menu radiale è che potremo craftare facilmente l’oggetto senza entrare nel main menu, a patto di avere le materie prime. L’HUD (oltre ovviamente a salute e stamina) risulta essere molto fredda e poco intuibile. Probabilmente sarebbe servito un semplice tutorial per spiegare tutte le icone presenti. Per le fasi di ricerca risorse e crafting consiglierei la visuale in prima persona, soprattutto quando costruiamo la nostra casa.
Fase 4: Esploriamo!
Il mondo di gioco di Conan Exiles è cruento e ostile. Durante le nostre prime fasi di gioco non mancheranno gli attacchi di altri uomini, animali o esseri umanoidi. Per ovviare a morti in serie dovremo armarci sin da subito anche di un semplice piccone o un’accetta. Nelle fasi di combattimento entrano in ballo le meccaniche action. La lotta ci permetterà di fare due attacchi (attacco normale e pesante), proteggerci con uno scudo e schivare l’attacco con una capriola. La telecamera in terza persona si comporta abbastanza bene. I PNG, umani o animali, interagiscono bene tra loro. Potrà capitare di assistere a battaglie tra umani e coccodrilli o iene.
Le ambientazioni di gioco sono varie e vanno dal caldo deserto al freddo nord, passando per aree paludose e forestali. Per trovare alcune risorse si dovrà esplorare molto l’intera mappa di gioco. Io ho giocato impostando la difficoltà a facile e posso dire che è comunque stimolante, soprattutto quando incontreremo gli altri umani che spesso saranno più equipaggiati di noi. A riguardo devo dire che se uccidiamo un altro umano non possiamo prendere la sua arma o tutto il suoi equipaggiamento. Il respawn delle risorse primarie è molto veloce. Molte volte pietre ed alberi si materializzeranno dal nulla dopo pochi secondi dalla nostra attività di raccolta. Purtroppo stessa cosa vale per i nemici. Mi è capitato molto spesso di trovarmi faccia a faccia con nemici comparsi all’improvviso oppure di attaccare un soldato solitario e vedere i suoi rinforzi materializzarsi avanti a me circondandomi ed uccidendomi. Qualora dovessimo morire potremo essere teletrasportati al nostro ultimo giaciglio. A seconda della difficoltà scelta potremmo mantenere il nostro equipaggiamento o perderlo (per riprenderlo dovremo tornare al nostro cadavere). Il gioco permette l’adorazione di divinità che, a seconda della loro natura ci daranno aiuti in cambio di preghiere. Potremo venerare la nostra divinità craftando un piccolo altare. Per accentuare la cattiveria del titolo, potremo catturare degli NPG per poi schiavizzarli.
Fase 5: Diventare più forti
L’esperienza di gioco è suddivisa in capitoli. Ogni capitolo è caratterizzato da dieci obiettivi da raggiungere come per esempio bloccare un attacco con lo scudo, erigere un rifugio o creare un determinato utensile. Al raggiungimento di un determinato obiettivo, o ogniqualvolta si trovi una zona importante della mappa, riceveremo dei punti abilità. Questi punti potranno essere spesi per accrescere il nostro alter ego aumentando il carico trasportabile o i punti vita. Raggiungendo un determinato punteggio sbloccheremo determinati perk che ci aiuteranno durante la nostra esperienza di gioco. Proseguendo la sopravvivenza potremo accumulare punti utili a sbloccare nuovi oggetti craftabili o banchi da lavoro specifici.
Grafica e dintorni
Ho provato Conan Exiles su una PS4 Pro raggiungendo i 30 fps ed una risoluzione di 1080p. Il supporto HDR non è supportato e probabilmente non verrà mai implementato. Uscendo dai tecnicismi si può dire che il colpo d’occhio e abbastanza bello anche se bisogna scendere a patti con texture che si caricano di ritardo e rami un po’ pixellosi. L’orizzonte è molto suggestivo e l’acqua è creata abbastanza bene. Discorso analogo può esser fatto per gli NPG e gli animali. Il sonoro non è eccelso anche perché, oltre qualche effetto musicale, si sentono solo rumori di piccone, legna tagliata e urla di nemici. Potrà capitare di sentire in ritardo gli effetti o di non sentirli per niente.
Modalità di gioco
Il gioco può essere giocato in solitaria (anche offline) o in multiplayer. In quest’ultimo caso potremo: continuare la nostra campagna “in solitaria” cooperando con pochi amici, giocare su un server PvP o PvE. Per quanto riguarda il PvP il mondo di gioco diventa ancor di più cruento e complicato permettendo vere e proprie battaglie tra giocatori. Nella modalità PvE, invece, potremmo essere attaccati da enormi creature che inizieranno ad attaccare la nostra fortezza. Quelle creature prendono il nome di “Piaghe”.
Conclusioni
Conan Exiles è sicuramente un buon gioco per gli amanti del genere perché è completo e vasto. Discorso opposto si potrebbe fare per i neofiti che potrebbero scocciarsi presto della fase di ricerca e di crafting. Alcuni difetti ci sono come per esempio la comparsa improvvisa di oggetti a schermo o gli effetti sonori a volte discontinui. Se si scende a patti con loro, e siete fan dei survivar game, potreste perdere moltissime ore a tagliare, picconare e craftare.