Abbiamo Esplorato a fondo il mondo post-apocalittico di Rage 2. Ecco la nostra recensione
Dopo nove anni dal suo primo capitolo Bethesda, id Software e Avalanche Studio hanno rilasciato Rage 2. Sin dal suo annuncio siamo rimasti sbalorditi dalla violenza e dalla profondità del gameplay ma sarà tutto così bello? Andiamolo a scoprire!
Rage 2 ci metterà nei panni di un orfano divenuto l’ultimo ranger. Tutto inizierà quando l’Autorità, un’organizzazione che svolge esperimenti genetici e con manie di dominio, attacca la nostra base. Il nemico abbatterà ogni nostra difesa decimando i nostri compagni ed uccidendo la nostra madre adottiva.
Assieme Lily, nostra sorellastra, ci poniamo l’obiettivo di vendicarci uccidendo il generale Cross ovvero l’assassino materiale di nostra madre. Verremo a conoscenza dell’esistenza di un piano per uccidere il generale ed abbattere l’Autorità. Il Protocollo Arca. Tramite un ologramma, nostra madre ci indica l’esistenza di tre persone che potrebbero aiutarci nella battaglia contro l’Autorità. Immediatamente ci mettiamo in marcia per compiere la nostra vendetta. Durante la nostra avventura potremo ricevere armi ed abilità particolari trovando delle piccole capsule denominate Arche.
Open world: si ma non troppo…
Il vidoegiocatore medio quando sente Bethesda immagina mappe grandi, variegate e ricche di missioni secondarie ma Rage 2 è un’eccezione a questa regola. Il gioco è si, un open world con una mappa liberamente esplorabile sin dall’inizio ma ai fini dell’esperienza di gioco è quasi un rincalzo evitabile. Mi spiego meglio.
Senza fare troppi spoiler sulla trama possiamo dire che per ricevere l’aiuto dei tre NPC citati in precedenza dovremo svolgere alcune determinate missioni secondarie come liberare la strada da alcuni posti di blocco, uccidere dei ricercati, trovare e liberare delle Arche, distruggere delle basi nemiche e di rifornimento di carburante. Dopo aver raggiunto un ammontare di punti con il singolo NPC potremmo andare avanti con la storia. Il problema è che per la pochezza delle costruzioni e delle attività tenderà a farci svolgere solo un numero di attività secondarie congruo per proseguire con la trama. La seconda ragione per il quale l’esplorazione potrebbe risultare un plus poco sfruttato è dato dal fatto di poter completare la trama principale semplicemente con le armi iniziali, un paio di abilità nanotroniche ed un po’ di bravura, soprattutto a difficoltà medio-basse.
La difficoltà. Vi consiglio di iniziare subito con la difficoltà massima perché il gioco è molto facile. Sicuramente alzando la difficoltà si renderà necessario esplorare meglio e molto di più la mappa di gioco per cercare armi particolari e “superpoteri” devastanti.
Trama corta e scontata
Prima parlavamo di Rage 2 come “l’eccezione che conferma la regola“. La software house, con i vari The Elder Scrolls e Fallout ci ha insegnato come la trama possa essere lunga, originale e varia, in Rage 2 non è così. La storia principale è corta (con una difficoltà media ci vorranno all’incirca una decina di ore) e molto impalpabile. Molto probabilmente dopo qualche anno non ve la ricorderete più. Però sicuramente ricorderete una cosa, ma ne parleremo più tardi…
Altro aspetto negativo è la poca caratterizzazione degli stessi NPC e dei nemici. Gli NPC esistono solo per darci un paio di missioni in particolare e non permettono di instaurare nessun contatto empatico tra loro ed il giocatore. Principalmente i nostri nemici (eliminando alcune missioni principali) saranno i membri delle tre bande di predoni ossia i bulli, i sudani ed i cinghiali. Tranne che per i sudani, che sono protetti da armature e caschi, i bulli ed i cinghiali sono praticamente uguali. Discorso simile si può fare proprio per la caratterizzazione estetica dei singoli membri che molto spesso saranno uguali e ripetitivi. Anche il ruolo del boss di alcune zone è caratterizzato sempre dallo stesso nemico, a volte differenziato per via di qualche particolare.
Frenetico, violento e psichedelico!
Sicuramente, a distanza di anni, ricorderete ancora il gampelay e l’ambientazione di gioco. Benché la mappa di gioco sia relativamente spoglia possiamo dire con molta convinzione che è comunque ben caratterizzata. Le poche costruzioni, le due uniche città ed in generale la varietà di paesaggi riescono ad immedesimarci nel mondo post-apocalittico. La scelta cromatica ed artistica dell’HUD e dei menu è azzeccata. Per esplorare il mondo di gioco avremo a disposizione alcuni veicoli trovabili nella mappa o sbloccabili dopo aver concluso determinate missioni. La guidabilità non è delle migliori soprattutto con la moto.
Il gameplay è il vero fulcro del gioco. E’ realizzato perfettamente per essere d’impatto, esagerato, splatter, caotico e divertente. Già dalle primissime fasi avremo un controllo completo del protagonista come se ci giocassimo già da molte ore. Le armi hanno un feedback preciso ed appagante. Le abilità s’incastreranno perfettamente con le fasi sparatutto. Con un po’ di pratica riusciremo a sbaragliare orde di nemici mischiando le armi da fuoco e le nostre abilità come l’onda d’urto.
La grafica è gradevole e meticolosa. Su PC è possibile settare le impostazioni grafiche affinché il gioco giri in maniera discreta anche su macchine non molto recenti. Io l’ho provato su una PS4 PRO e ho raggiunto i 60 frame per secondo ed una risoluzioni di 1080 pixel. Stesso risultato si raggiunge su Xbox One X, invece le versioni “base” ossia PS4 e Xbox One S dovranno accontentarsi di 30 fps. Mentre PlayStation 4 raggiunge comunque i 1080p, la versione Xbox One raggiunge solo i 900p.
Uscendo dai tecnicismi possiamo dire che il mondo di gioco non è male. Ad onor del vero non ci farà strabuzzare gli occhi e non ci farà rimanere a bocca aperta meravigliati ma comunque il suo compitino lo fa in modo diligente e con buoni risultati.
Il comparto sonoro è ben fatto e riesce ad aumentare il senso di frenesia che l’azione di gioco ci costringe ad avere. I doppiaggi in italiano a volte sono poco precise o poco interpretativi. Sicuramente questi passi falsi aumentano il senso di pochezza della trama principale.
Concludendo
Rage 2 è un gioco dai due volti. La trama è molto carente e pare quasi che sia messa solo per spingere il giocatore a giocare. Certo, gli sviluppatori hanno già confermato l’uscita di DLC (a pagamento) e contenuti post-lancio ma avrebbe fatto sicuramente più piacere avere una trama più ricca e completa. Anche la lunghezza è un fattore negativo in quanto ci vorranno circa dieci ore per finire il gioco e probabilmente massimo altre sette per completarlo al 100%.
Il punto focale è il gameplay, un misto tra Doom, Wolfenstein e Just Cause. Le meccaniche di gioco sono ottimali e divertenti. Proprio per questo mi sento di dare un 7 a Rage 2. Un gioco dovrebbe per prima cosa divertire e lui ci riesce benissimo, poi se la trama non è un granché, pazienza.
Parere personale.Probabilmente se fosse stato un gioco lineare sarebbe stato meglio.




