Abbiamo finalmente provato Captain Tsubasa: Rise of new Champions. Ecco la nostra recensione
Dire che all’annuncio di Captain Tsubasa: Rise of new Champions ero entusiasta e curioso di provarlo è dir poco. Holly e company saranno riusciti a ripagare l’hype e il fremore per il loro ultimo gioco (o primo di questa generazione)? Scopriamolo insieme!
Negli anni abbiamo avuto molte possibilità di giocare nei panni dei vari Tsubasa, Hyūga e Wakabayashi (i nostri Holly, Mark Lenders e Benji) con generi videoludici differenti. Se i primi capitoli su NES e SNES erano per lo più giochi di ruolo in cui, a seconda del momento, dovevamo scegliere cosa far fare ai nostri protagonisti, il vero cambiamento l’abbiamo avuto con i primi capitoli per PlayStation in cui il gioco diventava effettivamente più dinamico e ci permetteva di controllare il giocatore nella sua totalità, in stile Fifa per intenderci. Seppur non sia mai riuscito a giocare a questi titoli, un po’ perché mai arrivati in Europa, un po’ perché il rivenditore sotto casa era poco fornito, mi ha sempre incuriosito giocare ad un titolo basato su Holly e Benji. Finalmente ne ho avuto l’occasione! Ad essere sincero però mi aspettavo un pelino di più… ma andiamo per ordine.
Le modalità
Captain Tsubasa: Rise of new Champions, oltre alle classiche modalità multiplayer, online e offline, avremo la modalità “Il Viaggio”. Questa modalità si divide a sua volta in due. In “Episodio: Tsubasa”ripercorreremo le gesta di Tsubasa durante il torneo nazionale delle medie con la Nankatsu. In Episodio Tsubasa lo storytelling è lo stesso del manga e dell’anime. Più che altro questa modalità funzionerà come un lungo tutorial per scoprire tutte le meccaniche di gioco e per padroneggiare al meglio le combinazioni tra giocatori e le varie abilità. Infine, Eseguendo determinate azioni durante le partite faremo partire delle cutscene che ci faranno rivivere le fasi salienti del manga e dell’anime. Oltre a Episodio Tsubasa avremo anche “Episodio: New Hero“.
In questa modalità potremo creare il nostro alter ego e iniziare la nostra carriera nel mondo calcistico vestendo la maglia di una delle tre squadre disponibili, ossia la Nankats, la Toho e la Furano, e ripercorreremo l’ultimo torneo nazionale delle scuole medie. Finito il torneo ci avvieremo verso il torneo Junior Youth World Challenge che si svolgerà in America. Qui, controllando il meglio delle giovanili giapponesi, dovremo affrontare i pari età delle altre nazioni quali Italia, Germania, Olanda, Francia e la stessa nazionale statunitense. Durante le partite accumuleremo dei punti a seconda della nostra prestazione. Questi punti poi potranno essere spesi per aumentare le nostre abilità in attacco, potenza, difesa e tattica.
Durante la nostra carriera potremmo aumentare il nostro affiatamento con qualsiasi giocatore presente in-game. La nostra avventura sarà costellata anche di avvenimenti particolari, sbloccabili solo dopo aver raggiunto un grado di “amicizia” con un determinato giocatore. Similmente potremo sbloccare anche nuove abilità come il famoso tiro della Tigre di Hyūga, Mark Lenders, o qualche dribbling specifico. Alcune tecniche invece potremo sbloccarle solo soddisfacendo delle sfide in determinati momenti di alcune partite. Il gioco si arricchisce di momenti “GDR” anche grazie a dei dialoghi a risposta multipla. L’idea è carina ma durante la scelta ci vengono segnate le risposte che il nostro interlocutore vorrebbe sentirsi dire quindi per accrescere la sua amicizia basterà dirgli ciò che vuole.
Ho trovato questa modalità leggermente noiosa e ripetitiva in quanto ci sono molte scene di dialogo, alcune volte anche inutili, che rallentano il progredire della storia. Mi è capitato di stare per più di mezz’ora a leggere solo dialoghi senza vedere mai il campo. A volte mi son trovato scene inutili ai fini della trama o tremendamente prolisse e logorroiche.
Parliamo ora un po’ del gameplay
Partiamo dal presupposto che Captain Tsubasa: Rise of new Champions è un titolo arcade quindi togliamoci dalla testa di giocare ad un Fifa o ad un PES con i giocatori di Holly e Benji, per quanto il gioco voglia farci quasi intendere il contrario.
Prima delle partite potremo scegliere la nostra formazione permettendoci di cambiare anche lo schema. Peccato che tutto ciò si rivelerà totalmente inutile in-game.
Il gioco ci dice che ci sono i passaggi filtranti, peccato che la maggior parte di essi risulteranno essere imprecisi. I passaggi alti, o i cross, saranno utili solo quando li lanceremo a ridosso della porta. L’unico modo per rubare palla in modo efficace saranno gli interventi in scivolata. Morale della favola? Assisteremo ad un match di wrestling!
L’unica feature che da un minimo di senso alle partite è la stamina. I giocatori correndo, driblando o falciando gli avversari perderanno stamina. Quando il giocatore sarà stanco non driblerà o recupererà la palla per qualche attimo.
Stessa cosa si può dire dei portieri. Per segnare bisognerà provare il tiro per due o tre volte, a seconda del tiratore, prima di segnare un gol.
Altra cosa, a mio avviso, negativa. Per quanto abbia provato a segnare con giocatori senza tecniche di tiro particolari non ci sono mai riuscito. Ciò mi fa pensare che si possa segnare solo con giocatori skillati. Se voi siete riusciti a segnare con difensori o altro senza tiri particolari ditemelo tra i commenti.
I movimenti dei giocatori risultano poco fluidi ed imballati. Inoltre molte volte non mi faceva controllare il giocatore che volevo ma questo succede anche a Fifa quindi possiamo lasciar perdere.
Sicuramente le meccaniche di gioco possono essere divertenti nelle prime ore di gioco o se si gioca tra amici ma a lungo andare può diventare noioso.
Dettagli tecnici
Io ho provato il gioco su PC giocando con una risoluzione di 2560×1440, bloccando gli fps a 60, forzatamente in modalità finestra perché giocando a schermo intero le scritte dei menu si spostano dalle posizioni predefinite provocando il caos durante la navigazione.
Abbiamo provato il gioco in 4K su due diverse configurazioni. La prima, su un i7 con GTX 1080, permetteva di giocare alla massima risoluzione senza problemi. La seconda, i7 ma con una GTX 750 TI, non reggeva il carico (ma a 1440p i 60fps sono assicurati!). Su entrambe le configurazioni, tuttavia, il difetto delle scritte “non in linea” nella modalità schermo intero o senza bordi si presentavano. Neanche le ultime due patch (1.02 e 1.03) hanno risolto questi bug: anzi, dal changelog, risulta che a risoluzioni superiori a 1920×1080 ora ci siano ancora più difetti (noi non li abbiamo rilevati al momento).
Uscendo dai tecnicismi possiamo dire che il gioco si fa veder bene ed è anche molto fluido durante le partite. Certo, non è molto “pesante” e non cerca molti muscoli per girare in modo ottimo.
Nelle cutscene ho trovato dei piccoli problemi grafici, ossia finestre che cambiavano colore ripetutamente come se le luci delle stanze si accendessero e si spegnessero, e delle ombre un po’ ballerine. Però tutto risolbile tramite patch (ancora?).
Il comparto sonoro è coinvolgente ma rimane nella sufficienza.
Concludendo
Captain Tsubasa: Rise of new Champions è sicuramente un titolo divertente se giocato in compagnia e da fan della serie animata e cartacea. Giocata in solitaria potrebbe far venire un po’ di noia sia per le meccaniche di gioco che per gli intermezzi tra una partita e l’altra nelle modalità storia. Dal punto di vista tecnico non eccelle fermandosi ad una qualità sufficiente ma senza particolari lodi.